martedì 28 febbraio 2012

Amore diverso

Abbiamo passeggiato fra foreste
perenni di querce e lecci
senza riuscire a trovarci.
Abbiamo sentito scricchiolare l’autunno
nel silenzio del faggeto
e delle nostre parole.
Abbiamo percorso il lungomare
fiancheggiato di palme
e il brusio del mare
parlava per noi.
Abbiamo festeggiato l’innocenza
dei mandorli arditi
benché prevedano il temporale.
Ci siamo lasciati sedurre
dal profumo della zagara.
Abbiamo aspettato con diletto
che il fiore rosa
diventasse ciliegia.
Mi sono arrampicata sui vecchi carrubi.
Hai seguito in silenzio
il sentiero dei cipressi.
Fermati nel giardino,
sotto il vecchio limone,
ci domandiamo se forse abbiamo vissuto
stagioni diverse dello stesso albero.

Teresa Guiluz (tradotto dal catalano in italiano)

mercoledì 22 febbraio 2012

Semplicemente mi faccio viva

Ho preso l'influenza. Febbre, tosse, male alle ossa, infatti un quadro clinico completo. Mentre mio marito  -ora diventato anche infermiere, cuoco, e genitore full time- arieggia il salotto io mi sono seduta un attimo davanti al computer per farmi viva. Semplicemente. Spero poter ritornare presto.

venerdì 10 febbraio 2012

Alla scoperta di... Andrea Camilleri


Da qualche giorno ho finito la lettura di Camilleri però fin’ora non ho avuto il tempo di scrivere la recensione. Per me è stato il primo contatto con questo autore. Ne avevo sentito parlare agli insegnanti dell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona però non ne avevo letto nemmeno un brano. Un sabato, con gli amici è un romanzo. All’inizio un po’ confuso per me. Il primo capitolo presenta sette momenti dell’infanzia di sette bambini che non hanno a che vedere fra loro. Più avanti gli stessi personaggi, che in questo momento hanno già un nome, sono diventati adolescenti e le vite di alcuni di loro cominciano a incrociarsi. Inoltre troviamo capitoli che raccontano il presente ormai adulto di questi sette bambini che alla fine sono diventati amici. Una volta superato questo scoglio di comprensione -magari abbia a che vedere con la lingua, altrimenti meglio me ne vada in pensione-  ho cominciato a godere della lettura.

Anche se è un romanzo, davanti a quei personaggi, allo spazio e all’ambientazione mi sembrava di essere seduta di fronte al palcoscenico. E poi, cercando informazione su Camilleri ho scoperto che lui è anche un drammaturgo.

Sette amici a chi il passato presenta i suoi conti quando arrivano all’età adulta. Perché ciascuno ha un piccolo o grande trauma dell’infanzia inoltre a tutto quello che si aggiunge durante la giovinezza. E quando tutto sembra incanalato nei binari della stabilità, durante una cenatta, vengono fuori la fragilità, la debolezza psicologica, le delusioni e i turbamenti che avevano nascosto in qualche zona segreta della loro coscenza.

Camilleri regge le loro vite in un dramma che non ci lascia indifferenti perché è morboso, stravolgente e, a volte, assurdo. E tutto con uno stile tagliente e diretto e un linguaggio secco e affilato.

Un sabato, con gli amici ha  142 pagine ed è stato pubblicato da Mondadori.

sabato 4 febbraio 2012

Truffa

Siamo stati truffati, sì, perché la neve, che ha isolato paesi, ha creato grossi problemi su strade e autostrade ed è arrivata a posti inimmaginabili, cui, nel mio paese, non l’abbiamo nemmeno vista cadere. Peccato, non vi posso mostrare belle foto della spiaggia innevata. Il freddo invece lo subiamo lo stesso. E siccome si aggiunge il fatto che sono stata presa da uno stato d’animo un po’ basso, mi sono avventurata a fare le girandole di Mammasorriso. Non c’è miglior rimedio contro il freddo e la malinconia che una tale bontà. Troverete la ricetta cliccando qui. Mammasorriso: da oggi sei un mito per tutta la famiglia!!


mercoledì 1 febbraio 2012

Malinconia

Negli ultimi giorni sono stata assente per causa di lavoro. E mi dispiace specialmente perché ho ricevuto il premio Versatil Blogger due volte di più e non ho potuto nemmeno ringraziarlo. Grazie. Grazie di cuore a Cristina del blog Via dei Tigli e a Creativando-creativando. Mi fa davvero felice per quanto significa: la vostra accoglienza, i vostri commenti, la vostra presenza, la vostra comprensione, tutto quello che ho imparato dall’inizio e tutto quello che imparerò ancora perché sono consapevole delle mie mancanze.

Ho avuto un fine settimana impegnatissimo dedicato praticamente in esclusiva alla correzione e poi, lunedì e martedì, giornate di lavoro dalle 8.30 della mattina alle 9 della sera. Mi sento stanca e non mi posso riposare, le lezioni continuano, i panni non si lavano da soli, il frigorifero dev’essere riempiuto e, soprattutto, le coccole non devono essere rimandate. Mi sento presa dalla tristezza, non mi sbrigo a fare tutto quello che dovrei e il lavoro si ammucchia giorno dietro giorno.

Inoltre è arrivato l’inverno, il vero e proprio inverno, cioè temperature impossibili (fra 0 e 2 gradi accanto al mare), nuvole che mi hanno fatto dimenticare cos’è il sole, una pioggia finissima che stà per diventare neve. Ce l’hanno promessa, la neve, e  probabilmente ci sarà perché domani arriva il freddo polare. Infatti, un attimo fa i bimbi sono arrivati dalla scuola con un avviso del comune: siccome c’è la possibilità di una nevicata importante, si raccomanda che gli alunni non vadano a scuola domani mattina.

Lo so che sottoterra la vita si sta preparando per ricominciare il suo ciclo eterno; che i piccoli semi si sveglieranno; che sui rami degli alberi, adesso spogliati, presto cresceranno le piccole foglie verdi. Però avrei bisogno di un segno di speranza.

Quando questo freddo cane sarà passato, e prima di arrivare la primavera, saremo testimoni del primo miracolo dell’anno: i mandorli si vestiranno come una sposa il giorno del suo matrimonio. Innocenti e allo stesso tempo coraggiosi teneranno testa al brutto tempo, chiameranno i primi raggi solari e si porteranno via tutta questa malinconia che mi avvolge per dentro e per fuori.

Se nevica, spero almeno poter scattare belle foto; non sempre si può vedere la spiaggia tutta bianca!!