lunedì 23 dicembre 2013

Natale



 "Il Natale non è un periodo o una stagionalità, ma uno stato della mente. Deve portare tra la gente pace e buoni propositi, essere pieni di misericordia significa avere il vero spirito natalizio."



Con queste parole di Calvin Coolidge, vi auguro un serenissimo Natale con tutti i vostri cari!

giovedì 24 ottobre 2013

Compleanno

Ieri è sato il mio compleanno. 47. Mi spaventa un po' vedere il numero così scritto. Mi sembrano tanti. Li sento, sì. Però soltanto perché fisicamente non ho la stessa resistenza di un tempo fa. Invece l'animo, la grinta, l'entusiasmo sono quelli di sempre, quindi non me li sento questi 47 anni. Mica pensavo fare un post per questo motivo. Però ieri è stata una giornata bellissima che vorrei raccontarvi.
Mi piaceva especialmente festeggiare i 47. Perché? Forse per snobismo, forse perché tutti festeggiano i numeri tondi (30, 40, 50...), forse perché è un numero primo, che ne so! E questa estate ho detto: me ne andrò con le mie amiche ad un centro di benessere per un fine settimana! Poi, ovviamente, la realtà si impone. Come faccio a organizzare e, soprattutto, a pagare? Impossibile. Bho! Quindi, lascio perdere l'idea pazza e festeggierò con la famiglia il fine settimana.

Però, c'è stato qualcuno a cogliere le mie parole. Cos'è successo? Dopo una giornata impegnativa al massimo arrivo a casa stanca morta e penso soltanto a preparare un po' di cena e a coricarmi. Suona il telefono: una amica che mi chiama per farmi gli auguri. Mentre sto parlando con lei, sento il citofono. Fra poco, mio marito viene a cercarmi: scusa, ti stanno aspettando. Ho pensato che fosse mio fratello. Però, no! Erano le mie quattro amiche dell'anima!! Certo che, tranne una di loro, durante tutta la giornata non mi avevano detto niente. Ecco il mistero! Erano tutte lì con i regali.

Penserete, come io ho pensato, che si erano messe d'accordo per farmi questa sorpresa. Invece, no! Era stato propio mio marito che ha voluto far diventare realtà il mio sogno, almeno in parte. Gli ha chiesto di venire, ha prenotato un tavolo in una pizzeria e ci ha pagato la cena!! Non è stato un centro di benessere, però che c'entra! Mi sono sentita molto bene! Penso che lui abbia avuto un pensiero carinissimo e la sorpresa è stata bellissima. Quindi all'improvviso ho dovuto indossare un abito e andare a cena con loro ^_^
Che sacco di risate!! Gli ho raccontato la mia idea pazza del centro di benessere e si sono emozionate. E abbiamo fatto una promessa: risparmieremo durante due anni per andare ad un centro del genere.
Dove? Chi mi conosce bene lo sa già: in Italia, ovviamente!!

Conoscete qualche albergo con spa dove si possano fare massaggi, trattamenti anti stress e mangiare bene? Accetto proposte volontieri!

domenica 6 ottobre 2013

Vi devo una spiegazione

Cari lettori miei,

sono molto più assente da quanto vorrei. Perfino mi è passata per la mente l'idea di finire quest'avventura, però so che mi mancherebbe troppo il contatto con tutti voi e con l'Italia. Quindi, non penso smettere, però probabilmente sarò più presente nei vostri blog che nel mio.

I motivi? Soprattutto uno: mi sono iscritta ad un master di lingua e letteratura catalane (in realtà solo alla metà del master, l'altra metà la farò l'anno prossimo). Per il momento, però, Italia e l'italiano non mi abbandonano. Una grande quantità della bibliografia riportata appartiene ad autori italiani (siete famosi come editori e critici). E poi, l'insegnante di letteratura del medioevo ci ha parlato di Dante, di Ariosto, di Boccaccio... E ancora voglio confermare la mia ipotesi che ci sono delle coincidenze fra un autore catalano dell'ottocento e il vostro Giovanni Verga. Appassionante, vero?

I romanzi comprati quest'estate in Italia sono sullo scaffale. So che arriverà il giorno in cui potrò prenderli e intrufolarmi nelle loro pagine per scoprire nuove storie e personaggi. Nel frattempo mi tufferò nei classici. Ogni tanto conviene.

Un forte abbraccio per tutti.

mercoledì 11 settembre 2013

Una giornata speciale



Oggi è un giorno festivo in Catalogna. 299 anni fa abbiamo perso una guerra contro la Spagna, ci hanno tolto le nostre istituzioni e ci hanno vietato la nostra lingua. Non voglio dilungarmi nella spiegazione di quei fatti, soltanto une parole di omaggio alle persone che quasi trecento anni fa hanno lottato per il loro paese, per il nostro paese, per la libertà.

Oggi i 400 chilometri che vanno da nord a sud percorrendo tutta la Catalogna si riempiranno di persone di tutte le età per far sapere al mondo che il nostro popolo vuole ricuperare quella libertà persa. E vogliamo farlo pacificamente. Perciò ci prenderemmo delle mani e faremo una catena umana. La nostra non è un’azione contro nessuno, è un’azione a favore della democrazia. Per il momento l’unica cosa che si chiede è poter fare un referendum popolare per sapere se la gente se vuole avere un paese libero e indipendente. Però nemmeno questo ci lasciano fare. Speriamo che quest’atto sia visto come un grido alla libertà, al diritto di decidere dei popoli e al rispetto.

Spero anche che la stampa internazionale trasmetta la notizia e le immagini di un popolo

che, attraverso tutta la sua geografia, une le mani in un simbolo di fraternità e di sforzo per costruire un nuovo paese.

VISCA CATALUNYA!!!

martedì 6 agosto 2013

Radiatori ai quattro formaggi



Chi è il miglior cuoco, quello che sperimenta con gli ingredienti fino al punto che non si riesce a indovinare cosa c'è nel piatto oppure quello che sa sfruttare al massimo i prodotti di sempre, quegli stagionali e tipici di ogni cultura?

Io preferisco il sapore e l'aroma degli ingredienti naturali, che mi trasportano alla fanciullezza e sono fiera di riprodurre ricette di mio nonno (era lui chi cucinava a casa), di mia madre e perfino di fare una sorta di fritelle che cucinava una mia bisnonna.

Durante i giorni passati in Toscana ho avuto la fortuna di assaggiare i piatti di una cuoca eccezionale, la nonna della mia amica Federica. In Catalogna si trovano abbastanza tippi di pasta, però non pensavo trovare radiatori e invece li ho trovati, propio accanto a casa. E oggi ho fatto radiatori ai quattro formaggi. Una ricetta semplice ma saporosissima. Cosa ho da raccontare a voi italiani che siete i re della pasta? Nulla, ovviamente, però sono contenta di poter parlarvi di questo piatto che la mia famiglia ha apprezzato tantissimo. L'entusiasmo è stato unanime!!

 Il sacchetto di radiatori.

Tre formaggi.

 I radiatori lessati.


 I radiatori ai quattro formaggi.

DA LECCARSI I BAFFI!!!

giovedì 1 agosto 2013

LA SCUOLA DEGLI INGREDIENTI SEGRETI



Si tratta del romanzo di esordio di Erica Bauermeister, un’autrice statunitense che è vissuta per un tempo in Italia. Nella scuola degli ingredienti segreti, Lillian, che ha un rapporto speciale con la cucina, è convinta che il cibo sia un linguaggio. Secondo lei, con il cibo si possono esprimere sentimenti come l’amore, il desiderio, l’amicizia, il perdono...

Così, durante il corso di cucina che si svolge nel suo ristorante, il lettore si approccia a la storia personale degli otto allievi e al modo in cui gli ingredienti interagiscono con loro. Anche se non è un libro di cucina, questo romanzo è una lettura poco impegnativa da leggere sullo sdraio in spiaggia, ed è perfetto per far venire l’acquolina in bocca.

domenica 21 luglio 2013

Cos'altro si può aggiungere?

Sono tornata. Rilassata, felice, encora un po' più innamorata dell'Italia. Ritorno proprio intenso: fare la spesa, sistemare la casa, ritrovare famiglia e amici. Ieri siamo andati a prendere la mezzana, oggi la piccola. Questa sera saremo tutti insieme dopo quindici giorni.

E io sono stata a Colle di Val d'Elsa. Nel cuore della Toscana. Da Federica. E cos'altro posso aggiungere a tutto quello che lei ha ormai raccontato in questo delizioso post? Lo so: un enorme


                             GRAZIE

per l'accoglienza
per la conversazione
per la compagnia
per non farmi sentire un'ospite ma una in più della famiglia
per la sua fiducia in me
per i segreti condivisi
per le risatte
per le esperienze vissute
per...

La lista sarebbe davvero interminabile.

Vorrei riabbracciarla. Vorrei ricambiare. Accogliere lei e la sua famiglia da me. Speriamo che gli astri ci siano favorevoli. Credo di sì perchè lei è proprio una stella scintillante.

giovedì 11 luglio 2013

Il risultato



È arrivato il voto da Roma. Ci voleva un 60 per essere promossa e ho avuto un 84. Sono contenta, sì. Però dopo l’entusiasmo del primo momento ho provato una grandissima paura. Il livello C2 è praticamente madrelingua e io ho ancora tanti dubbi, faccio tanti errori, mi tuffo nel vocabolario tante volte... “Io solo so che non so niente” disse Socrate, meglio non dimenticarlo altrimenti l’ego va alimentato.

E domani parto per la Toscana!! Non vedo l’ora di staccare la spina, soprattutto dopo una settimana con l’imbianchino per casa.

domenica 30 giugno 2013

Alla scoperta di... Pier Paolo Pasolini



Le cose non accadano per caso. Ieri è stato uno di questi giorni in cui gli astri si sono schierati in un modo particolare, direi quasi magico. Vi racconto per ordine.

1. La mia cara amica Manuela Raganati ha pubblicato il suo primo libro, l’ibook Lo sguardo urbano di Alì dagli occhi azzurri, un saggio che lei definisce come un “viaggio all’interno della Roma di Pier Paolo Pasolini”. Alì dagli occhi azzurri (1965) è una raccolta di racconti, Manuela ne ha fatto lo studio e ha aggiunto numerosi materiali bibliografici e multimediali per approcciare ai lettori uno dei grandi profeti di sempre, uno dei più grandi poeti italiani di tutti i tempi. Un’opera ben scritta e curata sin nel minimo particolare che intravede una grande scrittrice. Tantissimi auguri per quest’opera di esordio!




2. Dal 23 maggio al 15 settembre del 2013, il Centre de Cultura Contemporània de Barcelona presenta la mostra PASOLINI ROMA. Ieri ci sono andata con un gruppo di studenti del Centro Culturale Ama l’Italiano dove frequento le mie lezioni.
La mostra è un approccio allo scrittore e regista italiano Pier Paolo Pasolini (1922-1975) nei confronti di Roma. Così il visitatore si avvicina a tutto quello che definisce Pasolini: la poesia, la politica, il sesso, l’amicizia, il cinema, l’impegno civile.
Cesare, una guida eccezionale, ci ha portato per tutto il percorso delle sei sezioni cronologiche che corrispondono a sei tappe vitali e creative di Pier Paolo Pasolini. Inizia con l’arrivo a Roma nel 1950 e chiude a novembre del 1975, quando fu assassinato sulla spiaggia di Ostia. Le sue spiegazioni chiare, oserei dire uscite da una profonda ammirazione per il poeta, pure gli aneddoti raccontati hanno fatto che le due ore di durata della visita abbiano scorse rapide.

Oltre la città che l’accolse dopo aver fuggito dal Friul, Roma è uno spazio di riflessione e di lotta. Infatti, a partire dell’osservazione della capitale, Pasolini analizza i cambiamenti dell’Italia e degli italiani degli anni sesanta e settanta.
Paolini fu un personaggio controverso, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi italiana, ma anche nei confronti del sessantotto e dei suoi protagonisti.

La mostra si potrà visitare nel Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 3 marzo all’8 giugno del 2014. Da non perdere.



3. Anche ieri sera si è svolto un grandissimo avvenimento per il mio paese. Un concerto al Camp Nou con 90.000 spettatori e 400 artisti, non solo catalani, ma provenienti anche da Spagna, Germania, Italia e Grecia.

Un gesto della società civile per reclamare, attraverso il linguaggio universale della musica, il diritto del popolo catalano e di tutti i popoli del mondo di poter decidere liberamente e in maniera democratica il proprio futuro. Vi ricordo che l’11 settembre 2012, più di un milione di persone manifestarono a Barcellona con il desiderio di poter esercitare la propria sovranità e diventare stato indipendente. Il concerto per la Libertà vuol essere una nuova occasione perchè la voce del popolo sia ascoltata dentro e fuori la Catalogna, ma vuole essere anche un avvenimento che contribuisca a implicare tutti nella costruzione del futuro dell’intero paese.

Il concerto è stato grandissimo successo che servirà per avere più forze per la catena umana prevista per settembre e per raggiungere l’obbiettivo della consulta. 



Vi chiederete che cosa c’entra il punto 3. Leggete questo brano scritto da Pasolini, che appena ieri non solo mi è apparso come un ammiratore e traduttore di autori catalani ma anche come un difensore della mia amata lingua.

“La dittatura fascista di Franco ha condannato la lingua catalana al più duro ostracismo, spungendola non solo dalla scuola e dai tribunali, ma dalla tribuna, dalla radio, dalla stampa, dal libro e perfino dalla Chiesa. Ciò nonostante gli scrittori catalani seguitano a lavorare nelle catacombe in attesa del giorno, forse non lontano, in cui il sole della libertà splenderà di nuovo su questa lingua, erede della provenzale, che fu la seconda in importanza –dopo l’italiano– nel Medio Evo e che oggi è parlata in Spagna, in Francia (Pyrénées Orientales) e in Italia (Alghero in Sardegna) da non meno di sei milioni di persone”.

Speriamo che queste sue parole siano pure profetiche!

lunedì 17 giugno 2013

La forza di un abbraccio



La settimana scorsa è stata proprio intensa. Come sapete ho fatto due esami di italiano molto impegnativi. Fra l’uno (lunedì) e l’altro (venerdì), tre giorni dedicati ad accompagnare gli alunni che dovevano fare le prove di maturità. Secondo l’especialità di ciascuno, oltre le materie comune (catalano, castigliano, inglese, storia e filosofia), hanno dovuto fare altri quattro esami. Queste prove si svolgono all’università e glia alunni devono essere assolutamente promossi per poter cominiciare una laurea il prossimo corso. I nervi, non vi dico! Fino al punto che uno dei ragazzi, alto, robusto, barbuto, insomma tutto un uomo malgrado i soli diciassette anni, prima di entrare in aula per svolgere la prova di tecnologia mi ha chiesto un abbraccio. “Teresa, puoi abbracciarmi?” (Qui è normale che gli studenti diano del tu ai loro insegnanti). Dopo un attimino di sorpresa, subito ho detto “Certo! Ci mancherebbe! In realtà io sono qua per questo”. E l’ho abbracciato forte, forte, provando a trasmettergli energia positiva e sicurezza. Mi ha ringraziata ed è intrato in aula.

Ormai sola, avvolta dal silenzio del cortile, ho pensato alla bellezza di quella domanda insolita, al fatto che un gesto quotidiano possa assumere tanta importanza in un momento preciso, al privilegio che è che qualcuno ti ritenga una persona affidabile, insomma a tutto quanto avevo ricevuto da quell’abbraccio inaspettato.

P.S. L’esame di tecnologia è andato bene ;)

mercoledì 12 giugno 2013

Sono qua!

L’esame è finito ed io sono sfinita! Si amici miei, sono proprio alla frutta. Come vi ho già detto, qui il corso scolastico non finisce fino venerdì 21 e mi sa che quest’anno non ce la farò ad arrivare viva alla fine. Comunque sono contenta, l’esame non è andato male, anzi, direi che è andato abbastanza bene, malgrado la stanchezza. Cinque ore di esame (ascolto, competenza grammaticale, espressione scritta, comprensione del testo) di seguito (per fortuna in bagno si poteva andare!) non sono poca cosa. Credo che un 60, voto minimo per passare l’esame, possa raggiungerlo.

Durante l’orale, mi sono perfino divertita. Dopo la presentazione, la prova si svolgeva in due parti. Nella prima ho dovuto scegliere un proveurbio e commentarlo e nella seconda, ho dovuto parlare di quattro vignette in cui c’erano delle barzellette.

Sì, sì avete letto bene, ho scritto provEUrbio!!! Non so come ringraziare Eu e la sua rubrica sui proverbi. Eu, mille grazie, mi sono stati utilissimi!! Il proverbio che ho dovuto commentare non era uno degli elencati da te, però io sono furba e ho saputo portare la conversazione al punto che io volevo. Diceva: “Gli amici si vedono nel momento del bisogno”. Bhe, il significato è chiaro però addirittura l’ho messo in relazione con uno di quelli che tu hai commentato: “Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io”.  L’esaminatrice non lo conosceva e me l’ha fatto persino rippetere.

Anche se venerdì devo fare ancora un altro esame perché la certificazione italiana non è suficiente per la burocrazia spagnolocatalana (roba da matti!) mi sento ormai più libera e, dopo aver scritto il post per tenervi aggiornati e non sparire completamente, proverò a leggere con calma i vostri post. 

Un caro saluto!

lunedì 27 maggio 2013

Sto studiando



Tra due settimane, avrò già fatto l’esame, quello dell’Università di Roma Tre, il livello C2. Nel frattempo ripasso i campi lessicali, provo a imparare l’uso delle preposizioni, scrivo componimenti di 300 parole circa, ascolto i telegiornali sulla RAI (per fortuna posso vederla sul computer), le mie figlie mi perseguitano domandandomi il passato remoto dei verbi irregolari... So che ho migliorato, che ho fatto passi da gigante, però malgrado tutto non mi sento sicura. Più approfondisco più mi rendo conto che ho tante mancanze. Si riesce mai a padroneggiare una lingua diversa da quella materna se non si è in contatto costante?

Se avete notato qualche errore ricorrente nei miei scritti, fatemi sapere, per favore! Le vostre osservazioni sono un tesoro per me e mi aiutano perché dietro la parola c’è un nome che la rende speciale.

Grazie a tutti per tutto quello che ho potuto imparare da voi durante questi due anni e per tutto quello che imparerò ancora.

Un bacione e a prestissimo.

lunedì 22 aprile 2013

Libri e rose per tutti




Un altro Sant Jordi. Un altro 23 aprile. Un’altra giornata primaverile dedicata ai libri, alle rose, agli innamorati.

Tutti quelli che non mi leggevate l’anno scorso dovete sapere che in Catalogna il 23 aprile non solo viene celebrata la giornata mondiale del libro, ma anche la festa degli innamorati. Scambiamo libri e rose in una giornata che trascorre per strada. Ovunque potete trovare bancarelle di rose, di libri e di draghi. Sì, proprio di draghi. Potete leggerne l’origine cui. Sebbene sia un giorno feriale sempre si trova un po’ per passeggiare, per annusare l’aroma delle rose, per girongolare, sfogliare i libri e alla fine sceglierne uno o due, o... Com’è difficile la scelta!

Per questa giornata specialle ho fatto un elenco di libri da consigliarvi (dopo aver verificato che erano stati tradotti in italiano).

Se vi piace la poesia, prendete un volume di Konstantinos Kavafis, un autore greco del novecento.

Se invece preferite i romanzi, l’autrice Tracy Chevalier ci offre un’opera deliziosa La ragazza con l’orecchino di perla. La copertina è già tanto attraente!


Per i più piccoli un racconto molto tenero con disegni bellissimi: Arcobaleno, il pesciolino più bello di tutti i mari di Marcus Pfister.



E siccome a tutti vi piace la lettura, mi sa che sia interessante la riflessione che il francese Daniel Pennac fa nel saggio Come un romanzo.


Per parte mia ho già prescelto e, anche se posso comprarne altri, l’ultimo romanzo di Albert Espinosa, Brúixoles que busquen somriures perduts, sarà nel mio carrello! Trovo molto suggestivo il titolo ("Bussole alla ricerca di sorrisi persi"). Non è stato ancora tradotto in italiano. Se vale la pena, appena venga fuori ve lo faccio sapere. Di questo autore catalano avete a disposizione due titoli Tutto quello che avremmo potuto essere io e te se non fossimo stati io e te e Se mi chiami mollo tutto... però chiamami. Non posso valutarli perché io non li ho letti, però hanno avuto un grande successo.


Perché non raccontate questa bella tradizione ai vostri mariti o fidanzati? E un buon giorno per regalargli un libro e chissà se qualcuno si ispira e vi regala una rosa!

Buon Sant Jordi e buone letture a tutti!

Tutte le immagini sono prese da Internet

lunedì 15 aprile 2013

Premio!

Oggi ritiro un premio concesso da Eu che una grande affezionata ai premi. Grazie mille per pensare a me, Eu!!

Le regole sono:
  1. Visitare e ringraziare il blogger che ti ha nominato.
  2. Ringraziare e linkare il suo sito.
  3. Rispondere alle domande "super dolci".
  4. Nominare una dozzina di blogger a cui dare il premio (io questa regola la faccio alla mia misura, quindi la riduco alla metà), creare un link nel post e avvisare postando un commento nel loro blog.
  5. Copiare e postare il premio nel tuo blog.
Le domande dolci:
  • Biscotti o torta? Torta, meglio farcita di panna e ciocolatto
  • Cioccolato o vaniglia? C'è dubbio? Cioccolato!
  • Qual è il tuo spuntino dolce preferito? Un pezzettino di... ciocolatto!
  • Quando hai maggior voglia di dolci? Ma è imprescindibile scegliere un momento del giorno?
  • Se tu avessi un soprannome "dolce", quale sarebbe? Vulcano, che è la traduzione della parola catalana "volcà" con la quale da me si nomina questo dessert, in altre parti detto "coulant". Io sono propio così, un'esplosione di energia! È un dolce che faccio ogni tanto perché è proibitivo! Eccolo!

E ora via con le premiate:

1. Cris di Via dei Tigli
2. Chiara di Le recensioni di Chiara
3. Federica di Federicasole
4. Cri di Mogliemammadonna
5. Ros di Dovevo andare in terapia...
6. Debora di Il sorriso dei miei bambini

Complimenti a tutte e buona settimana!!

lunedì 8 aprile 2013

Alla scoperta di... Erri de Luca




In nome della madre è una vecchia storia conosciuta da tutti. La storia di Maria, una giovane vergine incinta di un angelo. Come se si tratasse di un apocrifo, Erri de Luca aggiunge dettagli quotidiani, dubbi, sentimenti umani e tanta, tantissima tenerezza a quello che i vangeli ci raccontano.

Vi siete mai fermati a pensare cosa dovrebbe pensare Giuseppe della sua futura sposa nei tempi in cui le donne adultere venivano lapidate?
Vi immaginate come dovrebbero circolare i pettegolezzi a Nazaret, un piccolo paesino dove tutti si conoscevano? Riuscite a vedere Maria evitando lo sguardo accusatorio dei suoi vicini e le risate di coloro che aspettavano che nascesse una bambina?

Erri de Luca, come se fosse vissuto proprio in quell'epoca, ci racconta come è andata la vera e propria storia di Maria. Secondo me, però, dimentica un episodio che mi piace tantissimo perché lo ritengo simbolo della generosità e dell’altruismo: la visita che Maria fa alla sua cugina Elisabetta.

Invece, Erri de Luca ci parla del rapporto fra Maria e il bimbo che porta nel suo grembo. Su questo il vangelo non dice niente e credo che sia proprio interessante. Infatti tutte quelle che siamo state mamme possiamo assolutamente capire e apprezzare i particolari del legame materno.

Un’altra piccola perla di questo narratore napoletano. Da non perdere.



mercoledì 3 aprile 2013

Un gioiello architettonico



Qualche settimana fa siamo andati a visitare il Palau de la Música Catalana (Palazzo della Musica Catalana) a Barcellona. È stato progettato all’inizio del XX secolo dall’architetto Lluís Domènech i Montaner, uno dei principali rappresentanti del modernismo catalano (quello che in Italia ha ricevuto il nome di Stile Liberty), che l’ha concepito come un “giardino della musica”. Infatti la decorazione delle colonne è a mosaico a motivi floreali. Ci troviamo anche gruppi scultorei che fanno riferimento al mondo della musica come le muse o le Valchirie, ad esempio.
Però quello che stupisce di più i visitatori è la luce naturale che arriva dalle ampie vetrate laterali e il magnifico lucernario a goccia, unico al mondo. La sala concerti, quindi, può essere utilizzata anche in assenza di luce artificiale.
Mi rendo conto che con le parole non riesco a ben trasmettere l’impressione fantastica dell’insieme. Magari le foto scattate durante la visita servano a completare il discorso. In ogni modo non c’è niente di meglio che vederlo al naturale. C’è qualcuno di voi disposto a venire in Catalogna? Io vi accompagno al Palau e ovunque volete volentieri.




 

mercoledì 27 marzo 2013

PASQUA



Si avvicina la Pasqua. È un periodo che mi piace proprio. Più o meno arriva dalla mano della primavera. I giorni sono più lunghi, la natura si risveglia, le temperature cominciano a salire e cappotti, guanti e berretti vanno messi in armadio fino ad autunno.

Inoltre ci sono le vacanze. Un’intera settimana per staccare la spina. Vita familiare come a Natale, però più tempo all’aperto.

E con la Pasqua arriva anche una delle nostre più belle tradizioni. Anni fa il padrino di battesimo regalava al suo figliolo o figliola una torta fatta di farina, lievito, acqua, zucchero, uova e comino che veniva decorata con tante uova sode come anni aveva il figliolo.











  Foto tratta da Internet

 
Oggi il dolce si è soffisticato fino a diventare una torta di cioccolato, frutta, crema o burro che di solito va accompagnata di una bella figura di cioccolato. L’insieme si chiama “mona”. Sono vere e proprie opere d’arte, tanto che neanche i bambini si azzardano a spezzetarle.

Queste le foto delle “mone” dell’anno scorso. I padrini non hanno mica fatto la figura del cioccolataio!

























































BUONA PASQUA A TUTTI!

giovedì 14 marzo 2013

Figli ribelli dell’oscurità


Figli ribelli dell’oscurità. La casa delle bambole è il romanzo che durante qualche settimana è stato sposto nella colonna accanto e che ho già letto. Magari né il titolo né l’autrice non vi dicono un granché. Come ha fatto, dunque, questa tipa a conoscerlo? vi chiederete. Semplice, in realtà è stata Irene Zanetti a propormi la lettura di questo suo romanzo affinché io lo recensisca. È davvero un onore per me che una giovane scrittrice esordiente si sia interessata al mio modesto blog. Proverò ad essere all’altezza dell’incarico e a non deluderla.

Ecco l’argomento. Dopo le vacanze natalizie l’Istituto privato London Genius High School è sconvolto: Lara, una delle studentesse non è tornata e nessuno sa cosa le abbia successo. La polizia inizia le indagini però Lucrezia, la sua migliore amica, non ha fiducia nei metodi tradizionali e decide attuare per conto suo. Ovviamente non lo farà da sola. Conta su l’aiuto di un équipe eccezionale: i gemelli Leonardo e Sebastiano de Lorenzi e Bea. Tutti e quattro hanno in comune il peso di un trauma provvocato dalla stessa persona, Fernando de Lorenzi. Anche se Lucrezia non lo sa, lui è suo padre e la causa della disperazione di sua madre che l’ha portata fino al suicidio. Sebastiano e Leonardo, invece, lo sanno perfettamente che lui è loro padre, ma sono stati vittime della sua crudeltà. De Lorenzi non gli ha mai perdonato che sua moglie morisse partorendoli e glielo ha fatto pagare sottoponendoli a maltrattamenti fisici e psicologici sin da piccoli. Bea, per la sua parte, è stata l’amante di Fernando de Lorenzi finché ha scoperto l’esistenza dei due ragazzi. Ormai adulti, e con il padre condannato all’ergastolo, tutti e due gestiscono l’immensa fortuna famigliare e hanno a portata di mano tutto quello di cui hanno bisogno per portare avanti la ricerca di Lara. Infatti i gemelli perfino fanno finta di essere avvocati, dipendenti di una società che lavora sulla sicurezza informatica, dottori, qualunche cosa che li permetta trovare Lara. Le indagini li portano fino a un antico insegnante privato, Ben Lamatombe, complice di de Lorenzi e scappato subito dopo il processo giudiziale. Un personaggio tetro che esperimenta sui processi mentali umani usando le ragazze rapite e che il lettore conosce ormai perché vengono alternati i capitoli in cui va avanti la ricerca di Lara con quelli in cui sappiamo cosa fa e dove è la ragazza. Non voglio svelarvi la fine però vi anticipo che è adrenalinica, basta riprodurre questa frase stratta dal romanzo: “Con il potere della mente è possibile dominare il mondo.”
C’è un solo aspetto che non mi ha convinta: il passato di Bea che, nei tempi in cui frequentava Fernando de Lorenzi, lavorava come prostituta d’alto bordo e che, pur aver smesso, usa la sua esperienza per acchiappare uno dei seguaci di Lamatombe. Non è che non mi abbia piaciuto, ma forse possa essere ritenuto come poco adatto ai possibili lettori visto che Irene si presenta come scrittrice per bambini e ragazzi. Tuttavia sono consapevole che i ragazzi d’oggi sono abituati a vedere e sentire cose del genere sia nei film che alla televisione.
Invece valuto che i personaggi sono ben caratterizzati e evitano gli stereotipi. E poi, la trama è compatta, rica di intrecci e si svolge in un ambiente teso. Irene Zanetti stimola fortemente lo stato d'animo del lettore con un alto livello di aspettativa, di incertezza, di sorpresa e di ansia.

Potete trovare il romanzo e conoscere meglio l’autrice nel suo sito.

venerdì 1 marzo 2013

Nuovo corso

Cari lettori miei,

sono contenta, anzi contentissima, direi emozionata. Oggi comincia un nuovo corso d'italiano. Dalle 16.30 alle 20.30 (sì, non sbaglio, 4 ore!) sentirò parlare la vostra lingua, tornerò a rispondere quesiti grammaticali, farò esercizi di espressione scritta, proverò a capire al massimo gli ascolti. Insomma, sarò immensamente felice. 

Volo a prendere il treno, il mio paese è a 45 chilometri circa da Barcellona!

mercoledì 20 febbraio 2013

Come quando avevamo 20 anni

Mercoledì. Come al solito a metà mattina ho un'ora e mezza libera. Ho la fortuna di lavorare vicino a casa, quindi oggi l'ho approfittata per fare la spesa. Sono andata al mercato, petto di pollo da impanare, frutta fresca, ricotta e pesce del mio mare. All'usicta c'è un fioraio e mi sono innamorata dei rami di mimosa sposti soto il timido sole di febbraio. Non ho potuto fare a meno di comprarne uno. A casa l'ho sistemato in un vaso portato da Venezia l'estate scorsa. Eccolo sul tavolo della sala pranzo.






Sistemo la spesa in frigo e, di fretta, torno al lavoro. Dopo un'oreta consulto la posta. Messaggio di marito: "Tu sei più bella dei fiori che ci sono in salla pranzo."

Mi sono sentita ringiovanire di venticinque anni. Ho provato quell'emozione dei primi tempi. Un piccolo detaglio che mi ha fatto continuare la giornata con un sorriso in faccia.

PS. Sto infornando un plumcake (secondo la ricetta di Ros) per riscambiare questa gentilezza. Magari lo possiamo mangiare festeggiando la vittoria del Barça a San Siro ;)

sabato 16 febbraio 2013

Il peso della farfalla



Il peso della farfalla è l'ultimo titolo che ho letto di Erri de Luca. Come può vedersi qui e qui e anche qui, è noto che questo autore mi piace. Questa piccola gioia, però, ha superato le mie aspettative. Usando la terza persona, Erri de Luca diventa la voce della sopravvivenza. Uomo e camoscio misurano le loro forze nelle montagne ripide e inospitali. Ciascuno a modo loro crede di esserene il padrone. Si osservano, si intuiscono, si sfidano. Cosa sarebbe dell'uno senza di l'altro?

Erri de Luca si cala nei loro panni, ecco la grandezza dello scrittore: riuscire a pensare non solo come un uomo -addirittura un bracconiere-, ma anche come un camoscio. Mi chiedo sul serio come ha fatto a immaginare come reagisce l'animale di fronte al pericolo, come è nel confronto con i suoi congeneri, maschi e femmine, come fa parte della natura quando salta da un ghiaione all'altro, quando sente il vento e la neve, quando annusa la primavera che si avvicina. E mi chiedo anche come ha fatto a trasmettere tutte queste sensazioni ai lettori. Una sola risposta è possibile: Erri de Luca non è soltanto un grandissimo scrittore, quella sorte di scrittori che non danno per finita un'opera finché ogni parola, ogni frase, ogni paragrafo non siano perfetti, è anche una grande persona la cui sensibilità oltrepassa

quella del resto dei mortali.



E che c'entra la farfalla, vi chiederete? Cari lettori miei, serve prendere il volume e intrufolarsi nelle sue pagine. Buona lettura.

mercoledì 13 febbraio 2013

IO DICO NO AL CAPTCHA

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No, cari amici, non si tratta di un codice segreto, né ho imparato crittologia, nemmeno sono diventata matta. Questo è soltanto una mostra del pedaggio che sin da poco dovevano subire i miei lettori e lettrici. Mi avevano consigliato di attivare il Captcha per evitare commenti spam. Quando io lo trovavo in un altro blog, mi sembrava noioso, però pensavo che fosse un male necessario. Poi grazie all'iniziativa di un gruppo di bloggers con cui mi sono messa in contatto attraverso Elle, ho visto che era meglio toglierlo.


mercoledì 30 gennaio 2013

Un piccolo piacere



Abbiamo bisogno di piccoli momenti solo per noi. Vi siete resi conto che tutto quello che ci avvolge è rumoroso? Le strade, i negozi, i posti di lavoro, anche la famiglia... Sono riuscita a trovare un paio di questi piccoli momenti durante la settimana. Il miracolo arriva quando tutti sono fuori casa. Allora mi godo la tranquillità, il silenzio, il sole che entra a strighe nello studio.

Brucio un bastoncino di incenso e il profumo di cannella, rosa, frutta della passione o noce di cocco riempie tutta la casa. I profumi delle spezie, delle erbe e delle resine da cui sono composti gli incensi influiscono sul nostro stato d'animo portandoci calma, pace e armonia. I fumi aromatici hanno un effetto calmante e riequilibrante, allentano tensioni, ansia, stress... Insomma, rilassano il corpo e distendono la mente.

Preparo un the alla mela e cannella e sono pronta per la lettura, la musica, lo studio persino un po’ di lavoro.

Adesso mi sto godendo di uno di questi piccoli momenti di semplice felicità e ho voluto condividerlo con tutti voi. 


Il portaincenso, che rappresenta un pescatore, è fatto dalla mia figlia piccola.

E voi, come fate a concedervi ogni tanto un piccolo piacere quotidiano? 


lunedì 21 gennaio 2013

Quasi quasi cambio vita






Quasi quasi cambio vita è il romanzo di Chiara Micozzi che ho appena riletto. L'ho finito prima di Natale però fin'ora non ho avuto il tempo e lo stato d'animo di cui avevo bisogno per fare la piccola recensione che merita.

Sabrina è una ragazza trentenne. Ha un lavoro però non le piace. Invece le piace il suo ragazzo però, in realtà, non ce l'ha, anche per il momento ancora non lo sa. Infatti, dal primo capitolo Paolo appare come un uomo immaturo, un grandissimo egoista.

Sognatrice, ideallista, innamorata, Sabrina ha fatto sognare anche me seguendo i suoi passi attraverso le strade di Roma.

Gli appuntamenti con le sue amiche sono divertenti. Come se fossero adolescenti ridono per scemenze e si confidano. Il loro rapporto non è per niente superficiale, fra di loro c'è una vera e propria amicizia basata sulla sincerità.

Sabrina si trova in piena svolta, tutto intorno a lei sembra frantumarsi. Nel romanzo ci sono anche altri personaggi: Christian, le compagne di lavoro, i notai per cui lavora, le persone che conosce durante un viaggio a Berlino... Ognuno ha un ruolo decisivo per il futuro di Sabrina.

Non vi sveglierò la fine, però non vi lasciate influenzare dall titolo. Per fortuna non siamo davanti ad una fine rosa il che sarebbe stato molto brutto.

Chiara mi chiede che sia sincera e lo sarò, anche se è difficile non sentirsi influenzata dal fatto che ci "conosciamo". Il romanzo di Chiara è una storia semplice e realistica. Magari per questo mi è piaciuta, perché i personaggi, le situazioni, i sentimenti, il discorso delle protagoniste, insomma tutto l'insieme ha un'aria di verosimiglianza. Qualunche di noi, ad un certo punto della nostra vita, può identificarsi con Sabrina e le sue amiche. E poi, c'e lo stile: diretto, per niente artificioso, pieno di espressioni vivaci e colloquiali. Usa una sintassi molto chiara che rende il discorso scorrevole. Infatti, le frasi sono ben costruite e si vede che ha curato la punteggiatura.

Vi consiglio di leggerlo se non l'avete ancora fatto e chiudo con questa frase estratta dal libro che in un momento non molto lontano dalla mia vita ho dovuto ripertermi spesso:

“è fondamentale imparare a stare bene con se stessi e a non dipendere da nessuno, a contare sulle proprie forze.

Complimenti di cuore per questo tuo romanzo esordiente, cara Chiaretta!!