domenica 30 giugno 2013

Alla scoperta di... Pier Paolo Pasolini



Le cose non accadano per caso. Ieri è stato uno di questi giorni in cui gli astri si sono schierati in un modo particolare, direi quasi magico. Vi racconto per ordine.

1. La mia cara amica Manuela Raganati ha pubblicato il suo primo libro, l’ibook Lo sguardo urbano di Alì dagli occhi azzurri, un saggio che lei definisce come un “viaggio all’interno della Roma di Pier Paolo Pasolini”. Alì dagli occhi azzurri (1965) è una raccolta di racconti, Manuela ne ha fatto lo studio e ha aggiunto numerosi materiali bibliografici e multimediali per approcciare ai lettori uno dei grandi profeti di sempre, uno dei più grandi poeti italiani di tutti i tempi. Un’opera ben scritta e curata sin nel minimo particolare che intravede una grande scrittrice. Tantissimi auguri per quest’opera di esordio!




2. Dal 23 maggio al 15 settembre del 2013, il Centre de Cultura Contemporània de Barcelona presenta la mostra PASOLINI ROMA. Ieri ci sono andata con un gruppo di studenti del Centro Culturale Ama l’Italiano dove frequento le mie lezioni.
La mostra è un approccio allo scrittore e regista italiano Pier Paolo Pasolini (1922-1975) nei confronti di Roma. Così il visitatore si avvicina a tutto quello che definisce Pasolini: la poesia, la politica, il sesso, l’amicizia, il cinema, l’impegno civile.
Cesare, una guida eccezionale, ci ha portato per tutto il percorso delle sei sezioni cronologiche che corrispondono a sei tappe vitali e creative di Pier Paolo Pasolini. Inizia con l’arrivo a Roma nel 1950 e chiude a novembre del 1975, quando fu assassinato sulla spiaggia di Ostia. Le sue spiegazioni chiare, oserei dire uscite da una profonda ammirazione per il poeta, pure gli aneddoti raccontati hanno fatto che le due ore di durata della visita abbiano scorse rapide.

Oltre la città che l’accolse dopo aver fuggito dal Friul, Roma è uno spazio di riflessione e di lotta. Infatti, a partire dell’osservazione della capitale, Pasolini analizza i cambiamenti dell’Italia e degli italiani degli anni sesanta e settanta.
Paolini fu un personaggio controverso, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi italiana, ma anche nei confronti del sessantotto e dei suoi protagonisti.

La mostra si potrà visitare nel Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 3 marzo all’8 giugno del 2014. Da non perdere.



3. Anche ieri sera si è svolto un grandissimo avvenimento per il mio paese. Un concerto al Camp Nou con 90.000 spettatori e 400 artisti, non solo catalani, ma provenienti anche da Spagna, Germania, Italia e Grecia.

Un gesto della società civile per reclamare, attraverso il linguaggio universale della musica, il diritto del popolo catalano e di tutti i popoli del mondo di poter decidere liberamente e in maniera democratica il proprio futuro. Vi ricordo che l’11 settembre 2012, più di un milione di persone manifestarono a Barcellona con il desiderio di poter esercitare la propria sovranità e diventare stato indipendente. Il concerto per la Libertà vuol essere una nuova occasione perchè la voce del popolo sia ascoltata dentro e fuori la Catalogna, ma vuole essere anche un avvenimento che contribuisca a implicare tutti nella costruzione del futuro dell’intero paese.

Il concerto è stato grandissimo successo che servirà per avere più forze per la catena umana prevista per settembre e per raggiungere l’obbiettivo della consulta. 



Vi chiederete che cosa c’entra il punto 3. Leggete questo brano scritto da Pasolini, che appena ieri non solo mi è apparso come un ammiratore e traduttore di autori catalani ma anche come un difensore della mia amata lingua.

“La dittatura fascista di Franco ha condannato la lingua catalana al più duro ostracismo, spungendola non solo dalla scuola e dai tribunali, ma dalla tribuna, dalla radio, dalla stampa, dal libro e perfino dalla Chiesa. Ciò nonostante gli scrittori catalani seguitano a lavorare nelle catacombe in attesa del giorno, forse non lontano, in cui il sole della libertà splenderà di nuovo su questa lingua, erede della provenzale, che fu la seconda in importanza –dopo l’italiano– nel Medio Evo e che oggi è parlata in Spagna, in Francia (Pyrénées Orientales) e in Italia (Alghero in Sardegna) da non meno di sei milioni di persone”.

Speriamo che queste sue parole siano pure profetiche!

lunedì 17 giugno 2013

La forza di un abbraccio



La settimana scorsa è stata proprio intensa. Come sapete ho fatto due esami di italiano molto impegnativi. Fra l’uno (lunedì) e l’altro (venerdì), tre giorni dedicati ad accompagnare gli alunni che dovevano fare le prove di maturità. Secondo l’especialità di ciascuno, oltre le materie comune (catalano, castigliano, inglese, storia e filosofia), hanno dovuto fare altri quattro esami. Queste prove si svolgono all’università e glia alunni devono essere assolutamente promossi per poter cominiciare una laurea il prossimo corso. I nervi, non vi dico! Fino al punto che uno dei ragazzi, alto, robusto, barbuto, insomma tutto un uomo malgrado i soli diciassette anni, prima di entrare in aula per svolgere la prova di tecnologia mi ha chiesto un abbraccio. “Teresa, puoi abbracciarmi?” (Qui è normale che gli studenti diano del tu ai loro insegnanti). Dopo un attimino di sorpresa, subito ho detto “Certo! Ci mancherebbe! In realtà io sono qua per questo”. E l’ho abbracciato forte, forte, provando a trasmettergli energia positiva e sicurezza. Mi ha ringraziata ed è intrato in aula.

Ormai sola, avvolta dal silenzio del cortile, ho pensato alla bellezza di quella domanda insolita, al fatto che un gesto quotidiano possa assumere tanta importanza in un momento preciso, al privilegio che è che qualcuno ti ritenga una persona affidabile, insomma a tutto quanto avevo ricevuto da quell’abbraccio inaspettato.

P.S. L’esame di tecnologia è andato bene ;)

mercoledì 12 giugno 2013

Sono qua!

L’esame è finito ed io sono sfinita! Si amici miei, sono proprio alla frutta. Come vi ho già detto, qui il corso scolastico non finisce fino venerdì 21 e mi sa che quest’anno non ce la farò ad arrivare viva alla fine. Comunque sono contenta, l’esame non è andato male, anzi, direi che è andato abbastanza bene, malgrado la stanchezza. Cinque ore di esame (ascolto, competenza grammaticale, espressione scritta, comprensione del testo) di seguito (per fortuna in bagno si poteva andare!) non sono poca cosa. Credo che un 60, voto minimo per passare l’esame, possa raggiungerlo.

Durante l’orale, mi sono perfino divertita. Dopo la presentazione, la prova si svolgeva in due parti. Nella prima ho dovuto scegliere un proveurbio e commentarlo e nella seconda, ho dovuto parlare di quattro vignette in cui c’erano delle barzellette.

Sì, sì avete letto bene, ho scritto provEUrbio!!! Non so come ringraziare Eu e la sua rubrica sui proverbi. Eu, mille grazie, mi sono stati utilissimi!! Il proverbio che ho dovuto commentare non era uno degli elencati da te, però io sono furba e ho saputo portare la conversazione al punto che io volevo. Diceva: “Gli amici si vedono nel momento del bisogno”. Bhe, il significato è chiaro però addirittura l’ho messo in relazione con uno di quelli che tu hai commentato: “Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io”.  L’esaminatrice non lo conosceva e me l’ha fatto persino rippetere.

Anche se venerdì devo fare ancora un altro esame perché la certificazione italiana non è suficiente per la burocrazia spagnolocatalana (roba da matti!) mi sento ormai più libera e, dopo aver scritto il post per tenervi aggiornati e non sparire completamente, proverò a leggere con calma i vostri post. 

Un caro saluto!