mercoledì 27 marzo 2013

PASQUA



Si avvicina la Pasqua. È un periodo che mi piace proprio. Più o meno arriva dalla mano della primavera. I giorni sono più lunghi, la natura si risveglia, le temperature cominciano a salire e cappotti, guanti e berretti vanno messi in armadio fino ad autunno.

Inoltre ci sono le vacanze. Un’intera settimana per staccare la spina. Vita familiare come a Natale, però più tempo all’aperto.

E con la Pasqua arriva anche una delle nostre più belle tradizioni. Anni fa il padrino di battesimo regalava al suo figliolo o figliola una torta fatta di farina, lievito, acqua, zucchero, uova e comino che veniva decorata con tante uova sode come anni aveva il figliolo.











  Foto tratta da Internet

 
Oggi il dolce si è soffisticato fino a diventare una torta di cioccolato, frutta, crema o burro che di solito va accompagnata di una bella figura di cioccolato. L’insieme si chiama “mona”. Sono vere e proprie opere d’arte, tanto che neanche i bambini si azzardano a spezzetarle.

Queste le foto delle “mone” dell’anno scorso. I padrini non hanno mica fatto la figura del cioccolataio!

























































BUONA PASQUA A TUTTI!

giovedì 14 marzo 2013

Figli ribelli dell’oscurità


Figli ribelli dell’oscurità. La casa delle bambole è il romanzo che durante qualche settimana è stato sposto nella colonna accanto e che ho già letto. Magari né il titolo né l’autrice non vi dicono un granché. Come ha fatto, dunque, questa tipa a conoscerlo? vi chiederete. Semplice, in realtà è stata Irene Zanetti a propormi la lettura di questo suo romanzo affinché io lo recensisca. È davvero un onore per me che una giovane scrittrice esordiente si sia interessata al mio modesto blog. Proverò ad essere all’altezza dell’incarico e a non deluderla.

Ecco l’argomento. Dopo le vacanze natalizie l’Istituto privato London Genius High School è sconvolto: Lara, una delle studentesse non è tornata e nessuno sa cosa le abbia successo. La polizia inizia le indagini però Lucrezia, la sua migliore amica, non ha fiducia nei metodi tradizionali e decide attuare per conto suo. Ovviamente non lo farà da sola. Conta su l’aiuto di un équipe eccezionale: i gemelli Leonardo e Sebastiano de Lorenzi e Bea. Tutti e quattro hanno in comune il peso di un trauma provvocato dalla stessa persona, Fernando de Lorenzi. Anche se Lucrezia non lo sa, lui è suo padre e la causa della disperazione di sua madre che l’ha portata fino al suicidio. Sebastiano e Leonardo, invece, lo sanno perfettamente che lui è loro padre, ma sono stati vittime della sua crudeltà. De Lorenzi non gli ha mai perdonato che sua moglie morisse partorendoli e glielo ha fatto pagare sottoponendoli a maltrattamenti fisici e psicologici sin da piccoli. Bea, per la sua parte, è stata l’amante di Fernando de Lorenzi finché ha scoperto l’esistenza dei due ragazzi. Ormai adulti, e con il padre condannato all’ergastolo, tutti e due gestiscono l’immensa fortuna famigliare e hanno a portata di mano tutto quello di cui hanno bisogno per portare avanti la ricerca di Lara. Infatti i gemelli perfino fanno finta di essere avvocati, dipendenti di una società che lavora sulla sicurezza informatica, dottori, qualunche cosa che li permetta trovare Lara. Le indagini li portano fino a un antico insegnante privato, Ben Lamatombe, complice di de Lorenzi e scappato subito dopo il processo giudiziale. Un personaggio tetro che esperimenta sui processi mentali umani usando le ragazze rapite e che il lettore conosce ormai perché vengono alternati i capitoli in cui va avanti la ricerca di Lara con quelli in cui sappiamo cosa fa e dove è la ragazza. Non voglio svelarvi la fine però vi anticipo che è adrenalinica, basta riprodurre questa frase stratta dal romanzo: “Con il potere della mente è possibile dominare il mondo.”
C’è un solo aspetto che non mi ha convinta: il passato di Bea che, nei tempi in cui frequentava Fernando de Lorenzi, lavorava come prostituta d’alto bordo e che, pur aver smesso, usa la sua esperienza per acchiappare uno dei seguaci di Lamatombe. Non è che non mi abbia piaciuto, ma forse possa essere ritenuto come poco adatto ai possibili lettori visto che Irene si presenta come scrittrice per bambini e ragazzi. Tuttavia sono consapevole che i ragazzi d’oggi sono abituati a vedere e sentire cose del genere sia nei film che alla televisione.
Invece valuto che i personaggi sono ben caratterizzati e evitano gli stereotipi. E poi, la trama è compatta, rica di intrecci e si svolge in un ambiente teso. Irene Zanetti stimola fortemente lo stato d'animo del lettore con un alto livello di aspettativa, di incertezza, di sorpresa e di ansia.

Potete trovare il romanzo e conoscere meglio l’autrice nel suo sito.

venerdì 1 marzo 2013

Nuovo corso

Cari lettori miei,

sono contenta, anzi contentissima, direi emozionata. Oggi comincia un nuovo corso d'italiano. Dalle 16.30 alle 20.30 (sì, non sbaglio, 4 ore!) sentirò parlare la vostra lingua, tornerò a rispondere quesiti grammaticali, farò esercizi di espressione scritta, proverò a capire al massimo gli ascolti. Insomma, sarò immensamente felice. 

Volo a prendere il treno, il mio paese è a 45 chilometri circa da Barcellona!