Care amiche, sono
tornata dall’Italia. E ormai mi manca. Però per fortuna mi porto dietro
bellissimi riccordi, amicizie che si rafforzano ancora di più e qualche oggetto
(il diario, un quaderno, una borsetta...) che mi accompagnerà durante l’inverno.
Questa volta niente libri. Ho ancora quattro mattoni da leggere e tanto devo
finire anche il master.
Prima, però, di
parlare delle mie esperienze italiane vi devo la recensione di un libro: La
piccola cucina dei sapori segreti di Ada Parellada. È la traduzione di un
romanzo catalano e magari è stato un errore prendere un libro tradotto dalla
mia lingua. Infatti, io sostengo che, se possibile, si deve leggere in lingua
originale, però mi ha proprio incuriosita sia il titolo che la copertina e non
ho saputo fare a meno. Al di là de la trama, troppo contorta, troppo prevedibile,
con un deus ex machina da evitare, il problema è che nel leggerlo non mi sembra
vero italiano. Cioè, le parole sono italiane, però non so se è la struttura
della frase oppure una certa artificiosità nei dialoghi che non rendono il
testo convincente. Comunque, però, la recensione la faccio.
Alex è un cuoco affamato, ma il suo ristorante perde clienti
ogni volta di più. Nessuno riesce a lavorare con lui più di una settimana perché
è un tizio scontroso. Addirittura è troppo eccentrico: dai suoi piatti è stato bandito
qualsiasi ingrediente proveniente dall'America il che allontana i clienti. È un
momento proprio critico e inaspettatamente gli piomba in casa Annette, una
ragazza canadese dolcissima, che travolgerà sia la sua vita professionale che
personale. Si trovano due poli opposti che si scontrano, litigano, lottano
insieme, però che hanno tanto in comune, soprattutto un passato drammatico che
li ha fatto così come sono. Tutti e due provano a galleggiare e a superare il
dolore che li constringe. Come in cucina, gli ingredienti ci sono tutti: sogni,
passioni, intelligenza, amore, vendetta... ed Ada Parellada li ha presi per
scrivere questo suo romanzo di esordio.